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01/01/2025Energia verde per le PMI: ecco le nuove misure di sostegno per l’autoproduzione da fonti rinnovabili

Un’opportunità strategica per le imprese italiane tra transizione ecologica, risparmio energetico e competitività
In un contesto economico segnato da forti pressioni sui costi dell’energia e dalla necessità sempre più urgente di abbracciare pratiche sostenibili, le piccole e medie imprese italiane (PMI) possono finalmente contare su un pacchetto concreto di misure per investire nell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Il governo, supportato da fondi europei, ha infatti varato incentivi e agevolazioni pensati per stimolare la transizione energetica del tessuto imprenditoriale nazionale, rendendolo più resiliente, autonomo ed ecologicamente sostenibile.
Il quadro normativo e le risorse disponibili
Il sostegno all’autoproduzione energetica per le PMI si inserisce all’interno del più ampio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in particolare nella missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. Uno degli strumenti principali è rappresentato dal Fondo per il sostegno alle imprese per la transizione energetica, recentemente rifinanziato, che prevede contributi a fondo perduto e agevolazioni fiscali per le aziende che installano impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
In particolare, il focus è su:
- Impianti fotovoltaici e microeolici;
- Sistemi di accumulo (batterie) per aumentare l’autoconsumo;
- Pompe di calore e impianti geotermici;
- Interventi di efficientamento energetico degli edifici aziendali.
Le risorse complessive superano i 2 miliardi di euro, distribuiti tramite bandi regionali e nazionali, con particolare attenzione alle imprese del Sud Italia, che possono beneficiare di una maggiorazione dell’intensità degli aiuti.
Chi può accedere agli incentivi
Le agevolazioni sono destinate alle PMI regolarmente iscritte al Registro delle imprese, attive e in regola con gli obblighi contributivi. Sono privilegiati i progetti con finalità di autoconsumo energetico e con una chiara riduzione della dipendenza da fonti fossili. I criteri di selezione premiano inoltre le aziende che adottano sistemi di monitoraggio dei consumi e che prevedono forme di aggregazione (es. comunità energetiche).
I progetti devono essere presentati con un piano tecnico-economico, una valutazione ambientale e la documentazione attestante la conformità normativa. I contributi possono coprire fino al 65% dell’investimento, e in alcuni casi superare questa soglia se l’impianto è parte di una comunità energetica rinnovabile.
Vantaggi per le imprese
Investire nell’autoproduzione di energia comporta vantaggi tangibili:
- Riduzione immediata dei costi energetici;
- Indipendenza dai mercati energetici volatili;
- Miglioramento della reputazione aziendale in ottica ESG (Environmental, Social and Governance);
- Possibilità di vendere l’energia in eccesso alla rete o condividerla con altre aziende locali.
Secondo l’ENEA, le PMI che hanno investito in rinnovabili hanno registrato, in media, una riduzione del 40% sulla bolletta elettrica entro i primi tre anni.
Un’occasione da non perdere
Le nuove misure rappresentano una leva strategica per rilanciare la competitività delle PMI italiane. L’autoproduzione da rinnovabili non è solo una scelta ecologica, ma una decisione economicamente vantaggiosa e politicamente incentivata. Le aziende che colgono ora questa opportunità saranno le protagoniste della futura economia verde.
Per ulteriori informazioni o per ricevere assistenza nella candidatura ai bandi, è possibile rivolgersi a Leonardo Consulting, società specializzata in consulenza energetica e progettazione di investimenti sostenibili.
di Luisa Rosa